STUDI A CURA DI ROBERTO CACCIALANZA
MILANO CROCEVIA DI FOTOGRAFI
Milano crocevia di fotografi (1839-1869)
La storia sconosciuta della fotografia
PRIMA EDIZIONE pubblicata nel dicembre 2019
SECONDA EDIZIONE pubblicata e in vendita dal dicembre 2022
SINOSSI
Sino dagli albori della fotografia, nel 1839, Milano si trovò ad essere protagonista di questa nuova Arte grazie a professionisti e amatori locali che in taluni casi si trasformarono in punti di riferimento a livello internazionale. In breve il capoluogo lombardo divenne (e continuò ad essere nei decenni successivi) un vero e proprio crocevia di dagherrotipisti e fotografi, italiani e stranieri, che immortalarono l’evoluzione della città, ritrassero i suoi abitanti e i monumenti, e riprodussero oggetti e opere d’arte con la massima fedeltà possibile.
Il presente libro, pubblicato a seguito di un lungo e approfondito lavoro di ricerca in Italia e all’estero, racconta le storie – fino ad ora sconosciute – di questi uomini e donne fotografi (circa 170) anche attraverso vari documenti e gli annunci stampati sui giornali, e propone un catalogo di oltre 200 immagini rappresentative della loro attività nella Milano ottocentesca.
IL LIBRO IN BREVE...
Chi sono stati i primi fotografi dagherrotipisti attivi a Milano? Erano Milanesi oppure arrivavano da altre città… se non addirittura dall’estero? Quali le loro storie personali e professionali? Cosa o chi hanno fotografato?
Sono stati necessari nove anni di ricerche a livello locale, nazionale e internazionale (in 19 Paesi) per dare risposta a queste e a molte altre domande, grazie alle quali è stata riscritta parte della storia della fotografia sia a Milano che in Italia. Per svolgere il lavoro di indagine sono state utilizzate quasi esclusivamente le fonti d’epoca.
Milano fu al centro di un instancabile attività fotografica soprattutto nei “trent’anni d’oro” in cui si diffuse e si sviluppò quest’arte nata a Parigi. Il libro Milano, crocevia di fotografi (1839-1869): la storia sconosciuta della fotografia è un vero e proprio lavoro investigativo biografico, genealogico e iconografico grazie al quale è oggi possibile offrire una considerevole mole di nuove informazioni su fotografi italiani e stranieri, nonché rare immagini della città.
Il titolo del libro cita esplicitamente la parola «sconosciuta» in quanto vengono proposte svariate notizie che letteralmente rivoluzionano molti aspetti della storia della Fotografia sino ad ora nota, non solo a Milano, ma anche a livello nazionale e internazionale, apportando una grande quantità di nuovi e straordinari dati sia biografico-anagrafici sia pertinenti l’attività di circa 170 fra dagherrotipisti e fotografi, ottici e rivenditori di attrezzature e materiali utili a tale Arte, succedutisi all’ombra della Madonnina nel corso del tempo.
Sono pubblicati numerosi profili biografici assolutamente inediti di personaggi la cui notorietà è riconosciuta a livello internazionale, fra i quali quello del misterioso ADOLPHE (ADOLFO) di Parigi - del quale è stata individuata l'identità e descritta l'attività professionale -, di DEROCHE e HEYLAND, di Joséphine DUBRAY, del celebre PERRAUD, di Jean Clément (Giovanni) RUSCA, Michele AMODIO, degli ARTARIA, di Emilio MAZA, Claude-Marie FERRIER, Auguste MEYLAN, Carl Friedrich VOGEL, Icilio CALZOLARI, Alessandro DURONI, Giuseppe MOZZONI, Pompeo POZZI, Giulio ROSSI, Luigi SACCHI, ecc.
Il libro rappresenta uno strumento indispensabile per assegnare una datazione corretta al materiale fotografico esistente in Italia e nel mondo ad uso di studiosi, collezionisti o semplici appassionati: infatti, quando disponibili, sono stati riportati i Cataloghi ufficiali dei vari Autori con gli elenchi delle fotografie realizzate a Milano, i relativi numeri d’inventario e - in alcuni casi - addirittura i formati commercializzati. È anche un album che propone numerose immagini della città ottocentesca, di grande interesse estetico e storico-artistico, provenienti da collezioni pubbliche e private.
La sezione iniziale del libro è dedicata ai testi biografici (intervallati da 56 immagini essenzialmente documentarie in piccolo formato).
La seconda parte della monografia è riservata al catalogo delle fotografie (204). Si tratta di immagini straordinarie, affascinanti, spesso rare o addirittura inedite, realizzate in differenti epoche storiche con varie tecniche e in molteplici formati, divise per temi: il Duomo; le chiese; vedute della città; monumenti; le Porte, edifici, piazze, strade...; oggetti e opere d’arte; altri soggetti; ritratti.
CONTENUTI DEL LIBRO
ottici, artisti e spettacoli itineranti a Milano fra il 1839 e il 1869
Elenco cronologico di date e fatti salienti accaduti a Milano dal 1845 al 1895, utile alla datazione delle stampe fotografiche realizzate nel medesimo periodo
Testi biografici di 170 fra dagherrotipisti e fotografi,
ottici e rivenditori di attrezzature e materiali attivi a Milano fra il 1839 e il 1869
(illustrati da 56 immagini fra ritratti, lettere, annunci, réclame, articoli, documenti vari)
Catalogo di 204 fotografie in vari formati e tipologie, proposte nel seguente ordine:
il Duomo
le chiese
vedute della città, monumenti, le Porte, edifici, piazze, strade, ecc.
oggetti e opere d’arte
altri soggetti
ritratti
Indice dei 1168 nomi che compaiono nei testi
Una nutrita bibliografia
PRESENTAZIONE DI ROBERTO MUTTI
Scrivere di fotografia non è un’operazione semplice (anche se sarebbe più opportuno dire che, se si ha qualcosa da dire, lo scrivere non lo è mai), ma soprattutto non è univoca. Fin dai primi passi della “fatale scoperta” ci si è posti il problema con una forte divaricazione fra chi si era preso il compito di entrare nel merito delle descrizioni tecniche e aveva per questa ragione elaborato un lessico preciso quindi facilmente riconoscibile e chi avrebbe dovuto affrontare il ben più arduo aspetto dei testi critici. Questi furono affidati a chi si occupava abitualmente di arte e che per questa ragione faticava a liberarsi di un linguaggio ben sintonizzato sulla pittura per elaborarne uno tutto nuovo che solo molto più tardi si sarebbe affermato, sia pure fra non poche difficoltà. Da allora, in parallelo, con la diffusione della fotografia, si presentarono altre necessità, come quella di recensire le mostre sui periodici, parlarne nelle riviste specializzate, introdurle sui manuali rivolti a chi iniziava a fotografare, illustrarne la presenza in rassegne e manifestazioni pubbliche.
Se siamo partiti così da lontano per introdurre questo ricchissimo lavoro di Roberto Caccialanza è perché non è facile né giusto registrarlo in una sola categoria. Per quanto, infatti, sia indubbiamente un volume di storia della fotografia, Milano crocevia di fotografi è molto di più e per dimostrarlo occorre analizzarlo con la cura che merita. Oggi si dice giustamente, in virtù della presenza di un gran numero di case editrici, laboratori di stampa, atelier di moda, gallerie, studi di autori importanti, che Milano è la capitale della fotografia, ma che ne è del suo passato? Caccialanza ci spiega che è stato altrettanto importante, ma ci avvisa – con quella da lui definita come una “storia sconosciuta” – che per affermarlo bisogna conoscere con precisione i dati che suffragano la fama è un dovere per tutti. Da qui la consistenza di un volume che si snoda in quasi 300 pagine proponendosi su più livelli di lettura. Il primo è quello che si potrebbe definire scientifico perché raccoglie i dati biografici degli autori presi in considerazione, riproduce documenti, analizza fotografie note accostandole ad altre spesso inedite, disegnando così un panorama completo della città della seconda metà dell’Ottocento. Qui ad emergere è soprattutto il rigorosissimo metodo di lavoro, perché l’autore, invece di rifarsi ai testi già prodotti, li ha di fatto ignorati preferendo attingere quanto gli occorreva alle fonti dirette. In tal modo non ha solo evitato alcuni errori che in questi casi sono sempre in agguato (una data sbagliata, un’attribuzione imprecisa si possono tramandare di saggio in saggio fino ad assumere un’ingiusta aurea di attendibilità), ma ha anche arricchito l’insieme di conoscenze finora a disposizione così da riproporci famosi personaggi ora a tutto tondo come Luigi Sacchi e Giovanni Battista Ganzini accanto ad altri meno noti ma altrettanto interessanti. L’elenco completo delle loro opere è un esempio del minuzioso lavoro di ricerca messo a disposizione di studiosi e collezionisti. Un consiglio per lettori già dotati di buone conoscenze sull’argomento è quello di andare alla ricerca delle curiosità: scopriranno che Charles Marville, il famoso interprete della trasformazione della Parigi di Napoleone III, ha riprodotto molte opere delle collezioni dei musei milanesi o che la prima fotografia dall’alto della città fu eseguita il 3 luglio 1859 dal pallone aerostatico di Eugène Godard. Accanto a questo aspetto che potremmo definire enciclopedico, un altro approccio è altrettanto plausibile ed è quello fantasioso. Leggere la storia di Alessandro Duroni è come entrare nel vivo della vita cittadina: bisogna un po’ socchiudere gli occhi (ovviamente in senso metaforico) per immaginare la fila di persone che l’11 novembre 1839 pagavano una Lira austriaca per entrare nel cortile della chiesa di Santa Maria dei Servi per vedere la prima mostra fotografica mai organizzata in Italia, costituita da un dagherrotipo ora andato perduto e chissà se riproduceva il Pantheon o il Louvre, perché le testimonianze su questo divergono.
Sfogliare la parte del volume che raccoglie le vedute cittadine ci fa entrare in un mondo pieno di suggestioni come quelle di chi osservava il Duomo dagli innumerevoli punti di vista qui presentati. E chissà se fra coloro che passeggiano all’interno dell’appena edificata Galleria Vittorio Emanuele c’erano quel signore in posa davanti a una finta balaustra, quella coppia elegante e un po’ impettita, quel militare in divisa, quel bambino già vestito da adulto che ci guardano dalle carte de visite prodotte dai tanti studi fotografici che animavano quella Milano di allora che già si voleva vivace e moderna.
ROBERTO MUTTI
INTRODUZIONE DI ROBERTO CACCIALANZA
Milano, crocevia di fotografi (1839-1869): la storia sconosciuta della fotografia è un vero e proprio lavoro investigativo biografico, genealogico e iconografico grazie al quale è oggi possibile offrire una considerevole mole di nuove informazioni su fotografi italiani e stranieri, nonché rare immagini della città: almeno il 65 % delle notizie proposte è un’assoluta novità a livello mondiale, in alcuni casi veri e propri scoop.
Il titolo del libro cita esplicitamente la parola «sconosciuta» in quanto vengono proposte svariate notizie che letteralmente rivoluzionano molti aspetti della storia della Fotografia sino ad ora nota, non solo a Milano, ma anche a livello nazionale e internazionale, apportando una grande quantità di nuovi e straordinari dati sia biografico-anagrafici sia pertinenti l’attività di circa 170 fra dagherrotipisti e fotografi, ottici e rivenditori di attrezzature e materiali utili a tale Arte, succedutisi all’ombra della Madonnina nel corso del tempo. Non solo. Le cospicue informazioni fornite nel testo svelano le inedite vicende che hanno coinvolto alcuni di questi personaggi durante le loro peregrinazioni in Italia e nel mondo, che hanno avuto Milano come crocevia del proprio mestiere.
Attraverso questa complessa indagine realizzata grazie a ricerche e contatti in 19 Paesi (Argentina, Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Olanda, Paesi Bassi, Perù, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia, Svizzera, USA), si presenta in sequenza cronologica il resoconto dell’arrivo e dell’attività di fotografi italiani e stranieri e la conseguente diffusione della fotografia a Milano nel periodo compreso fra il 1839 e il 1869; è anche un modo per scoprire i viaggi e gli spostamenti - spesso frenetici - di alcuni professionisti più o meno celebri. Tale opera rappresenta altresì uno strumento indispensabile per assegnare una datazione corretta al materiale fotografico esistente in Italia e nel mondo ad uso di studiosi, collezionisti o semplici appassionati: infatti, quando disponibili, sono stati riportati i Cataloghi ufficiali dei vari Autori con gli elenchi delle fotografie realizzate a Milano, i relativi numeri d’inventario e - in alcuni casi - addirittura i formati commercializzati. È anche un album che propone numerose immagini della città ottocentesca, di grande interesse estetico e storico-artistico, provenienti da collezioni pubbliche e private.
Per svolgere il lavoro di ricerca sono state privilegiate quasi esclusivamente le fonti d’epoca, in rari casi i testi contemporanei: per reperire informazioni o verificare quelle già possedute sono stati consultati tutti i numeri della ‘Gazzetta di Milano’ dal 1832 al 1871, assieme ad altri periodici editi in città nel medesimo lasso di tempo, oltre a svariate pubblicazioni italiane e straniere; inoltre, al fine di ampliare maggiormente le conoscenze e raccogliere ulteriori dati e immagini esclusive, sono stati intrattenuti contatti con numerosi Archivi in Italia, Francia, Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti. La reperibilità on-line di documenti digitalizzati consultabili liberamente (libri, periodici, riviste, atti parrocchiali e civili, ecc.) e la disponibilità di molti Archivi italiani (Istituzioni e parrocchie) si è rivelata di fondamentale importanza per completare l’indagine.
Si ritiene doveroso segnalare che alcune ricerche o approfondimenti anagrafici svolti a Parigi sono stati resi difficoltosi o addirittura non possibili a causa della grande incompletezza o assenza di documenti negli Archivi municipali che furono distrutti da un incendio nel corso dei moti reazionari del maggio 1871 e successivamente solo in parte ricostituiti per quanto riguarda il periodo antecedente il 1860 (si poté recuperare meno di un terzo dei circa 8 milioni di atti civili originariamente presenti).
La sezione iniziale del libro è dedicata ai testi biografici (intervallati da alcune immagini essenzialmente documentarie in piccolo formato). Primo fra tutti viene presentato il racconto della vita e dell’attività professionale di Alessandro Duroni, uno dei più rinomati ottici e fotografi attivi in Italia nel XIX secolo. Si presentano poi, in ordine cronologico, i vari personaggi di caratura locale, nazionale e internazionale, che si trovarono a Milano fra il 1839 e il 1869, illustrando il loro dinamismo operativo non solo nel capoluogo lombardo, ma anche gli spostamenti antecedenti o successivi sia in Italia che all’estero: in tal modo si è tenuto fede all’intento originario dell’indagine, che era quello di non realizzare una mera serie di biografie legate rigidamente ed esclusivamente al periodo milanese dei vari fotografi, ma di collegare e raccogliere informazioni - spesso inedite - in merito alla loro vita e all’attività professionale in ambito più ampio, con il fine di offrire al lettore un lavoro per quanto possibile completo ed esaustivo.
La seconda parte della monografia è riservata al catalogo delle fotografie: si tratta di immagini straordinarie, affascinanti, spesso rare o addirittura inedite, realizzate in differenti epoche storiche con varie tecniche e in molteplici formati. Esse provengono da numerose collezioni private e pubbliche di tutto il mondo, oltre agli esemplari della collezione Caccialanza, che in questa sede si è scelto di promuovere e valorizzare. Si tratta di vedute del Duomo e delle chiese, dell’Arco della Pace, delle vie di Milano, splendidi ritratti di personaggi noti o sconosciuti… e poi la prima Stazione ferroviaria inaugurata nel maggio 1864, il Teatro alla Scala, l’Ospedale Maggiore, le riproduzioni di oggetti e di opere d’arte… Senza dimenticare l’Arena, le Porte, la Galleria Vittorio Emanuele, le statue del Duomo e quella di Napoleone - opera del Canova - fotografata nel cortile di Brera da Claude-Marie Ferrier nei giorni prossimi all’inaugurazione (14 agosto 1859). Ma la vera chicca del volume è la fotogliptia inedita di Fox Talbot (1858)...
Dunque, in apertura del volume si trova il capitolo dedicato alla biografia di Alessandro DURONI: vi si spiega dove, con chi e quando egli iniziò il mestiere di ottico, con chi e quando intraprese l’attività commerciale a Milano, perché fu il primo a introdurre la dagherrotipia in questa città; inoltre si forniscono notizie precise sulle vicende che lo legarono alla dagherrotipia e alla fotografia, elencando i numerosi premi vinti, i riconoscimenti, le partecipazioni a concorsi in Italia e all’estero, le onorificenze ricevute, le collaborazioni intrattenute, le vicende personali e familiari nonché professionali, sino alla morte sopraggiunta nel settembre 1870.
Oltre a ciò, grazie a lunghe e impegnative ricerche in vari Paesi, è stato possibile sviluppare alcuni profili biografici inediti di personaggi la cui notorietà è riconosciuta a livello internazionale, dei quali, fino ad ora, non si possedevano informazioni, oppure queste erano scarne e in qualche caso approssimative o addirittura del tutto errate. Come detto pocanzi, spesso si tratta di veri e propri scoop: è il caso, in particolare, del misterioso ADOLPHE di Parigi - del quale è stata individuata l'identità e descritta l'attività professionale -, dei DEROCHE e di Francesco HEYLAND comproprietari della ‘Photographie Parisienne - Al Grand Mercurio’, di Joséphine DUBRAY, del celebre PERRAUD e di Jean Clément (Giovanni) RUSCA. Compaiono, poi, altri nomi di estrema importanza sia nel panorama nazionale italiano (ad esempio i Fratelli ALINARI, Michele AMODIO, Giacomo BROGI, Emilio MAZA, Giorgio SOMMER) che in quello internazionale (fra gli altri, Jean ANDRIEU, Adolphe BRAUN di Dornach, Richard CALVERT JONES, Claude-Marie FERRIER, Auguste MEYLAN, Carl Friedrich VOGEL), oltre ai noti professionisti meneghini Icilio CALZOLARI, Giuseppe MOZZONI, Pompeo POZZI, Giulio ROSSI, Luigi SACCHI.
ROBERTO CACCIALANZA
COME ACQUISTARE IL LIBRO
300 pagine a colori (260 illustrazioni), dimensioni 30x22 cm.
copertina cartonata illustrata plastificata lucida, pagine carta patinata opaca 130 gr.
Ricerche e testi in italiano a cura di Roberto Caccialanza
Presentazioni e didascalie in italiano e in inglese
youcanprint, dicembre 2022
ISBN: 9791221441765
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