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STORIA DELLA FOTOGRAFIA A CREMONA
LUCIANO FERRARI

Il bianco e nero di
Luciano Ferrari


Il testo integrale Scrivere con la luce: il bianco e nero di Luciano Ferrari è stato pubblicato sul libro Dallo sguardo curioso alle competenze. La scuola e i musei di Casalmaggiore per educare alla scienza e alla tecnologia, a cura di Roberta Ronda, nell'ambito del "Progetto EST: Scienza, arte e industria nella storia della città e nel territorio", realizzato dal Comune di Casalmaggiore nell'anno scolastico 2009-2010 in collaborazione con l'Istituto Comprensivo "G. Diotti" con il contributo della Regione Lombardia e della Fondazione CARIPLO.
La mostra Scrivere con la luce: il bianco e nero di Luciano Ferrari, a cura di Valter Rosa e di Roberto Caccialanza in collaborazione con il Circolo Fotocine "V. Germani" - BFI, è stata allestita presso il Museo "Diotti" di Casalmaggiore dal 27 marzo al 18 aprile 2010.



Il fotografo amatoriale casalasco
Luciano Ferrari
(1928 - 2001)
Luciano Ferrari (1928-2001) è stato senz'altro uno dei fotografi amatori che si sono distinti in ambito provinciale fra gli anni Sessanta e Ottanta, spiccando in abilità tecnica e sensibilità artistica.
La sua passione per la fotografia affonda le radici agli inizi degli anni Sessanta, quando lavorava come impiegato presso il Comune di Casalmaggiore. Apprezzò in particolare il Bianco e Nero, sviluppando i negativi e stampando personalmente le sue fotografie; predilesse il réportage e il ritratto. Non mancò di sperimentare, soprattutto in fotomeccanica. Il suo stile è inconfondibile, grazie a immagini straordinariamente nitide, caratterizzate da contrasti molto forti e dal grande impatto visivo, dove i rari grigi sono posti a ‘completare' e ad esaltare ulteriormente l'immagine. I tagli dell'inquadratura sono stati originali e innovativi per l'epoca, tanto che alcuni autori di maggiore fama presero spunto da alcuni suoi scatti; l'ottima capacità di gestire lo sviluppo del negativo e di ‘mascherare' in fase di stampa dimostrano che, nel momento dello scatto, sapeva prevedere -nella sua mente- il risultato finale, dote essenziale in un buon fotografo.
Non va dimenticato che Ferrari fu uno dei fondatori del Circolo Fotocine ‘V. Germani', istituito nell'ottobre del 1966. Ricoprì la carica di segretario fino al 1973, in seguito ne divenne presidente. Dopo il '78 lasciò la carica ma continuò a partecipare alla vita del Circolo organizzandone mostre e concorsi.
Già nel settembre 1966 aveva ottenuto la prima soddisfazione fotografica: un suo scatto venne pubblicato sulla ‘Gazzetta di Pesca' avendo vinto il concorso ‘Polaroid' di quell'anno. Nel 1967 guadagnò il primo premio per miglior gruppo e migliore scatto alla prima mostra di fotografia sportiva organizzata dalla Polisportiva ‘Libertas' di Sissa, legata alla gara di marcia e corsa ‘Trofeo del Po'. Medaglie d'oro anche nel concorso nazionale ‘Città di Arezzo' del 1969, a quello organizzato dal Circolo Europeistico di Parma nel 1970, al 2° concorso nazionale ‘Il Naviglio' di Dolo (VE) tenutosi nel maggio 1972.
Sue foto vennero pubblicate su ‘L'Eco del Popolo' (1968), ‘Corriere dei Piccoli' (1968), ‘Oggi' (1969), ‘Il Girello' (1968 e 1970), ‘Il Telegrafo' (1974), ‘Fiumi' (1976), e sulle riviste specializzate ‘Fotografare' (1969), ‘Tutti Fotografi' (1973), nonché sull'Annuario FIAF edito nel 1974.
Nel 1970 promosse la realizzazione del volume Casalmaggiore, immagini del passato, raccolta di immagini per lo più inedite fra l'Ottocento e il 1945. Tali immagini vennero raccolte dal Circolo ‘Germani' e andarono a formare l'Archivio Fotografico Storico di Casalmaggiore, in seguito ordinato e depositato presso la Biblioteca Civica ‘A. E. Mortara'.
Una selezione di sue immagini venne inclusa nella mostra Fotografie Cremonesi, organizzata a Cremona nel 2005, e pubblicata nel catalogo omonimo.
Nell'archivio di Ferrari spiccano i quattro temi scelti per l'esposizione al Museo Diotti: temi che sono stati suoi ‘cavalli di battaglia' come il réportage Dove la montagna muore, il Po, i ritratti, il mercato di Casalmaggiore. Nel primo caso, le fotografie vennero riprese nel 1972 a Bratto nei pressi di Pontremoli, dove un piccolo centro abitato stava perdendo i suoi abitanti (rimanevano la vecchierella, il ‘matto del paese' e pochi altri), lacerato dai crolli delle baite causati dall'abbandono e dove pure le piante erano scorticate, secche, in agonia… un paesaggio in abbandono e desolato che viene esaltato dalla crudezza degli alti contrasti fra Bianco e Nero. Nel 1976 Ferrari registrò la piena del Po nella zona golenale di Agoiolo e i danni ecologici causati dallo sfaldamento della discarica che vi era stata impiantata. I Casalaschi rivedranno il ‘vecchio' mercato di piazza Garibaldi, documentato da prospettive insolite e nelle varie fasi del suo svolgimento, dalla preparazione dei banchi fino delle pulizie al termine della mattina. Infine risalteranno alcuni ritratti di ottima fattura, databili agli anni fine Sessanta e Settanta.
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che divertimento !!!
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