MOSTRE
SCANDOLARA RIPA D'OGLIO
Scandolara Ripa d'Oglio
Mostra fotografica realizzata per conto del Comune di Scandolara Ripa d'Oglio (sindaco dott. Giancarlo Bosio)
esposta a Scandolara Ripa d'Oglio (1997) e presso la Sala d'attesa della Stazione ferroviaria di Cremona (1998)
Nel 1996 l'allora sindaco di Scandolara Ripa d'Oglio, dott. Giancarlo Bosio, mi invitò a realizzare una ricerca fotografica sul paese, che fu realizzata fra l'estate di quello stesso anno e i primi mesi del 1997. Il risultato della campagna fotografica fu la mia prima mostra personale, composta di oltre 90 immagini in Bianco e Nero e a colori, che furono esposte per un paio di giorni in un locale del paese. Successivamente, nel 1998, le stesse fotografie vennero esposte nella Sala d'attesa della Stazione ferroviaria di Cremona.
Tutte le immagini in Bianco e Nero sono state sviluppate e stampate in camera oscura.
PRESENTAZIONE
La gente - che poi siamo tutti noi - guarda e troppo spesso non vede. Specie se subentra l'abitudine. Ecco perché è sempre un dono quello che ci fa una mostra di immagini, riprese dall'occhio della macchina fotografica, dietro il quale ci sia un appassionato della natura e del tessuto urbano.
Può dare ottimi frutti, lo scambio di sensibilità fra un cittadino e chi sta in campagna: si crea (e si ritrova) stupore verso un mondo di tradizioni più o meno note, ma che fanno parte di un comune "vissuto" culturale.
L'uso preponderante del Bianco e Nero (gamma suggestiva di grigi, così adatti a restituire le linee e le sagome di un territorio, coltivato e abitato insieme) toglie l'effetto-scoop e lascia tempo di meditare. Ogni ingresso al paese è esplorato dai punti cardinali lungo le vie di comunicazione. Ci si sofferma dapprima sulle cascine esterne; mano a mano si procede con la casa padronale, le strade e i loro fruitori, il castello, il territorio.
Non mancano foto-ricordo scattate a quella macina, fino a ieri funzionante, che all'improvviso è sparita.
Ma si sa che tutto deve cambiare. Basta che ne rimanga, almeno, la memoria.
ELENA CONTUCCI QUINTANI